giovedì 15 marzo 2018

La timidezza non è una malattia

Ciao!
Mi rendo conto che questo blog, nato come un mero diario di disegni sta mutando in altro, perchè segue la mia metamorfosi intera. Dopo il traguardo dei 30 anni ho capito che il mio amore combinato per la scrittura e il disegno, che nutro fin da piccola, non doveva sfociare nel fumetto, come di fatto non è stato, ma piuttosto nei libri illustrati. Nei libri con qualche illustrazione. Nei libri e basta.
Quindi credo che, per evitare di aprire un ennesimo blog, le narrazioni che ritengo importanti condividere con il mondo, le continuerò a raccogliere in questo diario.

Oggi voglio gridare al mondo che LA TIMIDEZZA NON è UNA MALATTIA.
Fin da piccola sono stata considerata diversa, sia per il mio nome poco usuale, sia per il modo di comportarmi, o piuttosto di isolarmi. Lo so,  i bambini devono giocare con gli altri e a me piaceva questo ma ho avuto molte brutte esperienze, allora ho deciso di lasciare perdere l'approccio diretto. Giravo intorno alla cosa e, se un bambino era abbastanza spigliato o furbo, capiva il mio interesse per lui e alla fine ci ritrovavamo a parlare e condividere le nostre passioni.
Questo atteggiamento che io pensavo fosse solo un: ragionare, studiare la situazione ed analizzare i minimi dettagli per scegliere la strategia migliore dagli altri viene definita timidezza.
A me viene spiattellata in faccia due o tre volte al giorno in modo crudo o più mascherato ma sempre della stessa cosa si parla.

Credo che esistano diverse timidezze alcune più marcate ed altre solo accennate, alcune che sono sempre sullo stato on e altre per le quali si può, talvolta, spegnere l'interruttore.
Io so di essere timida e so che la mia timidezza con gli anni è cambiata, a sentire gli estroversi, sono migliorata, ergo è diminuita, ma non sono riuscita a mandarla via del tutto.
Vi dirò di più io NON voglio mandarla via del tutto: in fin dei conti si tratta del mio carattere, chi vorrebbe mai fare tabula rasa di tutto ciò che lo connota? Che mondo sarebbe se la timidezza sparisse, inventando una cura per questo fantomatico morbo che colpisce un buon 40% della popolazione?

Nonostante questo mi sento molto penalizzata  soprattutto quando incontro persone nuove o quando sono alla ricerca di un lavoro, dico sempre:"quelli che non mi danno fiducia e si fermano alla mia timidezza non sanno cosa si perdono!" Quando devo rivolgermi ad una platea o solo ad alcune persone nuove, mi trovo molto in imbarazzo: sudo, balbetto, a volte non mi vengono le parole, divento rossa e mi tremano le mani, non posso farci niente è così.
Ma se ho un attimo in più di tempo, si risveglia la mia vena di indagatrice, riesco a studiare la situazione e collocarmi perfettamente nel nuovo posto, relazionandomi con le altre persone e mi mimetizzo nella folla. Purtroppo molti non mi danno tempo e non mi permettono di esprimermi e quando scoprono, per vie traverse, tutto quello che sono riuscita a fare nonostante la mia timidezza: viaggi da sola, escursioni verso l'ignoto, sfide con il pericolo come compagno di viaggio, mi dicono "ma come è possibile? tu sei timida".

Se anche voi siete tra quelli che ritengono le persone timide malate sappiate che dentro hanno un tesoro, hanno bisogno del doppio dello sforzo per raggiungere anche i traguardi più semplici, ma hanno anche il doppio della soddisfazione e della felicità quando ci riescono. Hanno una capacità di analisi e inventiva invidiabile perchè, a differenza di quelli che si parlano addosso e sono capaci solo di lodare il proprio operato, osservano ed analizzano. In questo modo riescono: ad affrontare in modo intelligente le situazioni nuove, a trovare un' empatia  con chi gli sta accanto e ti sorprendono sempre, con un idea a cui non avevi pensato.


Ho deciso di scrivere questo articolo perchè per l'ennesima volta mi sono dovuta sentir dire:"ma tu sei timida" volevo sottolineare un' altro fatto, purtroppo io sono timida ma sono anche una donna, e nei giorni scorsi ho avuto modo di scontrarmi con delle mentalità maschiliste all' ennesima potenza.

Io sono abituata a dover lottare, perchè alcune mie passioni sono prettamente maschili e mi ritrovo spesso a sgomitare per far sentire le mie idee, per dare loro valore, quindi di solito mi scivolano sopra commenti come" ma che ne vuoi capire tu che sei una donna". quando sento queste ignobili parole mi rimbocco le maniche e mostro la mia maestria realizzando qualcosa di buono, qualcosa di ottimo superiore a quella della media. Questa volta però mi sono proprio risentita, all' udire:".. questa cosa la fai tu perchè io non so farla, di solito me lo fa la segretaria...", unita ad altri commenti poco felici su magistrati donne. Si perchè queste perle sono uscite dalla bocca di un avvocato, almeno a sua detta. Inizialmente mi sono infuriata, ma ora, ragionandoci a mente fredda, come per tutte le cose, compresa la timidezza, proporrei uno sciopero di tutte le donne verso questi uomini che sono INCAPACI. Incapaci anche di capire che sono incapaci, li lascerei nella loro ignoranza per vedere se è solo pigrizia quella che li contraddistingue o si tratta proprio di non arrivarci, a fare certe cose.

Come di consueto, essendo questo, un blog di fumetti, vi lascio alcune tavole sulla timidezza, non credo di averle pubblicate già, in questo caso, repetita iuvant.



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