domenica 26 maggio 2019

Le mie letture: La ballata delle prugne secche - Pulsatilla - 2006

Ciao!
La mia testa è sempre in fermento, ho sempre molte idee, la maggior parte delle quali, però, quando le vado a realizzare sono altamente fallimentari, le altre potrebbero essere valide ma non mi applico abbastanza per farle avverare, un po'come per i desideri.

Ho anche tante passioni, oltre ai disegni, mi piacciono:
  • i viaggi, e siccome con questo blog non c'entravano niente ne ho aperto un altro;
  • le cose vintage, in particolare i giochi, e anche per questo argomento ho aperto una pagina web;
  • l'hand made per cui, manco a dirlo, ho un blog e un canale youtube.
Quindi per stare dietro a tutto, anche in modo non costante, sto uscendo di testa e mi sono detta che sarebbe stato davvero troppo dedicarmi con una pagina differente anche alla lettura.
Infatti ultimamente mi sto concedendo il lusso di leggere, ritagliando un po' di tempo, soprattutto la sera, per dare un po' di sollievo ai miei occhi stanchi della luce blu dei tanti dispositivi tecnologici che uso.

Quindi oggi inauguro la rubrica delle mie letture che in un blog che si professa come un diario ci sta tutto, poi ho detto, ci metto due disegni e sto a posto con la  mia coscienza, almeno non esco fuori tema.

Oggi vi parlo del"La ballata delle prugne secche" di Valeria di Napoli in arte Pulsatilla, uscito nel 2006 grazie alla casa editrice Castelvecchi.


No non ho scoperto l'autrice adesso, ho invidiato bonariamente Pulsatilla fin dalle origini:
  • per l'arguzia che aveva avuto nello scegliere in suo nome, un rimedio omeopatico che le avevano prescritto per curare qualche sua turba. Ciò aveva smosso qualcosa in me, che frequentavo, all'epoca, la facoltà di Chimica e Tecnologia Farmaceutica, ho detto: "Bella intuizione! Perchèé non c'ho penato io?" Ma comunque oramai era andata, non potevo hiamandomi apis mellifica o silicea. 
  • Ero e sono fan delle donne che si riescono a raccontare con ironia la loro vita, che fanno battute sulle loro disgrazie e riescono a romanzare ogni loro attimo, ecco perché ho amato il diario di Bridget Jones, che è stato uno dei primi esempi di questo tipo di letteratura.

Pulsatilla è nata come una blogger ma ora il suo diario non è più online, i suoi scritti vennero letti così tanto che le venne proposto un libro, et voilà. questa è la storia de"La ballata delle prugne secche". A suo tempo anche lei ebbe dei detrattori che però penso che cambierebbero il loro parere di fronte a stuoli di youtuber che scrivono montagne di libri completamente vuoti.

Piccola parentesi: io amo i libri di chi ha un modo spensierato e immediato di comunicare, tecnica che io provo a imitare senza peraltro riuscirci. Mi piace scrivere, scrivo tanto ma non scrivo bene, me ne rendo conto, i miei testi non invogliano alla lettura. Nonostante abbia intrapreso da autodidatta la strada di copywriter, penso di avere qualcosa che mi manca, che non so se un corso di scrittura creativa potrà mai correggere.


Ho avuto modo di leggere finalmente questa bio novel, un nome moderno per parlare di biografia, perché la signora della biblioteca dove sono volontaria l'aveva piazzato nel reparto bambini e nonostante io le avessi detto più volte che non era quello il suo posto, alla fine, per far sentire la mia voce, ho registrato il prestito e ho cominciato a leggerlo. 

Il primo capitolo ha confermato la mia idea ma, continuando nella lettura, un po' mi sono ricreduta: non è propriamente un libro per adulti maturi ma piuttosto una lettura per giovani e anche per adolescenti, che insegna a non prendersi troppo sul serio ma soprattutto fa capire che ci sono varie fasi della vita e l'adesso non è il per sempre, in quanto è tutto in divenire. Le differenti esperienze che fa l'autrice dimostrano che, anche se magari fallisci o ha delle brutte esperienze, la strada è quella di continuare a provare.

Con questo non voglio dire che "La ballata delle prugne secche" sia un libro pesante che debba insegnare qualcosa, lo trovo una lettura da fare non tutta d'un fiato ma fruirla anche in maniera dilazionata nel tempo, leggendo dei capitoli a caso, facendosi ispirare dal titolo. Io sono solita portare con me, in vacanza o al mare, dei libri divertenti e con piccole storie, da condividere con chi è con me per farci due risate e scambiare due chiacchiere. Fino all'anno scorso mi portavo dietro "io speriamo che me la cavo", del maestro Marcello D'Orta ma credo che per questa stagione posso mettere in borsa "La ballata delle prugne secche". Non so se si è capito ma questo libro per me è diventato una sorta di manuale di sopravvivenza per accostarmi: alle palestre, alle mutande, ai foggiani, ai rapporti con gli uomini e a tante altre cose .

Quindi per me "La ballata delle prugne secche" anche a 13 anni dalla sua uscita è consigliato soprattutto per i nati negli anni '80, sarà una lettura perfetta da portare sotto l'ombrellone ;)!

sabato 26 gennaio 2019

Fanart Freddie Mercury

Ciao!
Oggi è il mio compleanno e questo post non esce così a caso, come potrebbe sembrare.

In questa giornata, per me speciale, ho deciso di dedicarmi finalmente un po'al disegno, per fare qualcosa che mi piace. Mi ricordo i pomeriggi di quando ero adolescente che non vedevo l'ora di finire i compiti e prendere la matita in mano, passavo tutto il mio tempo libero a disegnare, nonostante questo, non ho realizzato il mio sogno: quello di diventare una mangaka. Volevo una stanza di 9 metri quadrati a Tokio e disegnare, ma ciò non è accaduto.
Il mio tratto è cambiato e adesso vorrei disegnare in modo scarno e asciutto ma ancora non riesco.

Il disegno che ho scelto di fare oggi è dedicato a Freddie Mercury, anche io sono stata contagiata da Bohemian Rhapsody? Non proprio.
Come potete leggere in una mia vecchia tavola, ascoltavo i Queen fin dalle superiori, avevo una vecchia cassetta, che nei pomeriggi da mia nonna, senza altro passatempo, ho consumato.
Avevo un'idea dei Queen un po' triste, pensavo a Freddie Mercury come una persona sfortunata che, se solo fosse rimasta qualche mese in più in vita, ora sarebbe ancora tra noi e quindi le sue canzoni mi facevano piangere.

Li ho riscoperti, quando, nel 2015, mi pare, sono andata a vedere, in un festival della mia città, il live di Monteral e lì ho apprezzato molto il talento di tutta la band.

Infine, volendo o nolendo, anche io sono rimasta affascinata dal Bohemian Rapsody (che ho visto ben due volte al cinema), nonostante le sue imprecisioni e le informazioni taciute, per dare una scossa alle emozioni dello spettatore, mi è piaciuto. Mi ha fatto vedere in modo meno triste la morte di Freddie.

Grazie a questo film riesco a non piangere più ascoltando le canzoni dei Queen.

Da quando sono piccola disegno ciò che mi piace o ciò che vedo, quindi, è giunto il momento di fare una fanart di Freddie Mercury. Non volevo fare qualcosa di banale quindi ho cercato di unire, in questo disegno, tutto quello che so su di lui e che ho scoperto in questi mesi. Spero che i fans sfegatati mi possano perdonare il bucato di canottiere bianche ma, credo che, anche lui, ogni tanto, facesse la lavatrice.



mercoledì 2 gennaio 2019

Il mio animale preferito - un altro capitolo della mia autobiografia a fumetti

Ciao!
E' iniziato il nuovo anno e ho deciso di non essere pigra con il mio blog. Per questo oggi pubblico  due tavole inedite a cui mi sono dedicata questa mattina, però le avevo in mente da tanto. Vi racconto un altro squarcio della mia vita, così potete farvi quattro risate e scoprirete anche qual'è il mio animale preferito :D!